Anche se il lockdown ce lo siamo lasciati alle spalle (o quasi…) i dati rilevano che i cittadini europei passano la maggior parte delle loro giornate in casa e buona parte in uffici e spazi chiusi.
Per questo motivo, è opportuno “attrezzare” la propria casa con un umidificatore per ambienti.
Durante la stagione invernale, con i riscaldamenti accesi e le finestre chiuse, vi è minore umidità e l’aria della nostra casa è più soggetta a secchezza, e questo può provocare diversi danni, tra cui: mal di gola, naso chiuso, secchezza lacrimale, pelle secca, labbra screpolate, tosse e forme allergiche.
Ecco che entrano in gioco gli umidificatori: questi emettono vapore sufficiente ad umidificare l’aria secca facendola tornare ai suoi valori ottimali. Se unito a essenze balsamiche, permette inoltre di ricreare un ambiente sano e disteso.
Oggi possiamo distinguere in particolare due tipi di umidificatori:
- Dispositivi a freddo: funzionano a ultrasuoni e nebulizzano l’acqua che si disperde nell’ambiente sotto forma di particelle piccole.
- Dispositivi a caldo: rendono calda l’acqua contenuta nel serbatoio e, una volta raggiunti i cento gradi, liberano nell’ambiente vapore acqueo sterilizzato.